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broadcast 12Mobile technology: tablets e smart phones. Sentiamo ogni giorno notizie del nostro cosiddetto “futuro virtuale”: sarà una moda passeggera o qualcosa di più concreto?
Per quanto riguarda l'accessibilità linguistica convenzionale (Lingua originale sottotitolata, Voice over ecc.) o di ausili per non udenti o ipovedenti (Audiodescrizione (AD) e sottotitoli per non udenti), nuovi formati richiedono nuovi approcci di produzione.


I professionisti della creazione audio/video, di programmi, di contenuti, o di multimedia innovano e si adattano costantemente alle esigenze e ai nuovi prezzi di un mercato sempre più frammentato.

Dal 2005, i sottotitoli per non udenti sono imposti per legge al 100% dei programmi dei canali televisivi principali, e in proporzione significativa anche nei canali secondari. Allo stesso modo, la legge impone quote di audiodescrizione in tutti i canali. Ciò non include gli sforzi richiesti alle istituzioni e alle associazioni per promuovere l'accessibilità. Inoltre, dal decreto del 29 aprile 2015 il Referenziale Generale di Accessibilità delle Amministrazioni "RGAA V3.0" per i siti internet si applica ai ministeri, alle amministrazioni pubbliche, agli organismi di previdenza sociale e ai servizi pubblici locali.


Dal punto di vista della creazione tecnica, quello che è apparso inizialmente (dei metadati associati a un programma principale) è diventato parte integrante del programma. Questo cambiamento è segnato dall'uso sempre più frequente del termine "contenuto" rispetto a "programma". Non ci sono più caratteristici secondari per qualsiasi tipo di formato di contenuti, tutte sono parte integrante del contenuto, compresi i metodi di scambio e di interattività.


Tutti questi cambiamenti conducono alla frammentazione e a l'internazionalizzazione del pubblico, risultante in un aumento dei costi unitari di produzione concomitante a un volume di contenuti in costante crescita.

Un paradigma che è anche una sfida: mantenere livelli e standard di qualità in nuove condizioni di mercato.